Rassegna stampa

Le vie d’Europa 2022 premiano la scuola Spinelli di Scandicci

Un grande successo per la 3E della nostra scuola che si è aggiudicata il primo premio di narrativa e una menzione d’onore per la sezione Arte, del Convegno-Concorso Nazionale Le Vie d’Europa 2022. Come ogni anno alcuni alunni della classe 3E hanno partecipato con grande entusiasmo alla proposta didattica e formativa de Le vie d’Europa, che per la sedicesima edizione hanno scelto di far lavorare docenti e ragazzi sull’opera di Charles Dickens.
Un’esperienza immersiva, a contatto con la lingua e le opere originali e integrali di un classico della letteratura inglese. A prima vista un azzardo fin troppo ambizioso e destinato al fallimento, quello di accostare due mondi così lontani, quali quello degli adolescenti di oggi, tutti smartphone e lessico da chat, e l’ambiente vittoriano con i suoi lunghi romanzi d’appendice pieni di descrizioni particolareggiate dal ritmo lento e meditativo. Una scommessa su cui da tempo Diesse Firenze, una compagnia d’insegnanti all’opera, con la sezione dedicata alle scuole medie inferiori, Le vie d’Europa, punta ogni risorsa e fiducia, nella convinzione che l’animo umano, nel profondo, sia abitato dagli stessi interrogativi e bisogni, cui i grandi scrittori hanno dato parola e udienza
nelle proprie opere. Così, a dispetto dell’innovazione tecnologica, della robotica e delle nuove avanguardie educative, comunque molto utili nella nostra didattica, eccoli lì, dei ragazzi di 13 anni, a dialogare con l’autore di un’altra era, ad ascoltare le sue lunghe e complesse storie, a porsi e porgli domande sulla vita, sul mondo, su quanto può essere vasto il male, ma ancora più grande e potente la forza del riscatto e del perdono. Eccoli lì a commuoversi sulle pagine di Canto di Natale e Oliver Twist, e a ragionare d’inquinamento e ambiente sulle aride righe di Tempi difficili. I ragazzi si sono lasciati attraversare dalle immagini di un passato che si è consegnato a loro con tutto il suo carico d’ingiustizia e tragedia, hanno affinato il loro spirito alla scuola della sottile ironia dickensiana, sognato e rievocato la propria infanzia con gli occhi di David Copperfield, e misurato la semplicità dei propri significati e pensieri alla luce di un lessico scelto e raffinato, che ha insegnato loro la complessità delle storie e la profondità dell’animo umano. Di Dickens hanno studiato lo stile, copiato la forma, amato i contenuti, perché vissuti come significativi per il loro presente e intimi al loro cuore.
Da questo complesso e delicato lavoro, come richiesto alla fine della formazione e dell’indagine dei testi e dei temi, sono scaturiti racconti, riflessioni, disegni, video,
all’inizio in forma embrionale, poi sempre più consapevoli, sempre più nitidi e ricchi.

“Prof. noi vorremmo raccontare la storia di Nancy”, mi dice, con una forza imperativa che non si può ignorare, Nina Castoria, vincitrice insieme a Marco Mangani e Tommaso Lastrucci. La ragione della scelta si trova in un’intuizione profonda, nel desiderio, come diceva un grande cantautore, di restituire una vita e addolcire la morte di una figura tra le più discutibili e commoventi di Oliver Twist.
I ragazzi si sono messi all’opera, alacremente, motivati e disperati quando non riuscivano a trovare la foce espressiva a quel gonfiare del cuore, a quell’impellenza giovanile di dire ogni cosa d’un botto, senza filtro e attesa, con la potenza con cui la sentivano scoppiare dentro di loro. Il lavoro delle Vie d’Europa serve anche a questo, a rallentare il battito, a saper scegliere e pazientare nel labirinto dei sostantivi, dei verbi, ad accettare il fallimento di una correzione e riprovare con umiltà.
Alla fine la giuria ha premiato il lavoro dei ragazzi con il primo premio. Una grande felicità e una bella conferma sulla loro formazione, a conclusione di tre anni difficili in cui la scuola si è quasi scarnificata e ridotta ai minimi termini.
Anche il video Coketown che i ragazzi hanno realizzato col prof. Francesco Argentiero ha meritato una menzione d’onore, per la visionarietà e la sintesi con cui viene descritta la deturpazione dell’ambiente naturale, cittadino e umano delle società industriali.
Un grazie a Dickens dunque, che ha saputo anticipare i nostri tempi ed entrare in empatia con i ragazzi di oggi attraverso i suoi personaggi immortali e un grazie a Le Vie d’Europa per l’occasione che annualmente offrono agli studenti di tutta Italia di confrontarsi, con autenticità, con alcuni fra gli scrittori più significativi della letteratura europea.
Prof. ssa Beatrice Raveggi